XIX CONVEGNO EUROPEO, GRANDISSIMO SUCCESSO PER L’EVENTO DI PUNTA DEL FREDDO EUROPEO
Le Nazioni Unite hanno coinvolto i maggiori esperti Tecnici del Freddo, provenienti da ogni angolo del globo: firmato nel corso dell’evento anche uno storico accordo di collaborazione Europa-Africa.
Grandissimo successo per il 19° Convegno Europeo delle Nazioni Unite/Centro Studi Galileo: cinque sessioni, 43 Interventi Tecnici e oltre 250 tra i maggiori esperti collegati in diretta da oltre 40 paesi (FOTO).
La nuova formula dell’evento, trasmesso in diretta su Zoom dal Politecnico di Milano e organizzato dal Centro Studi Galileo con le Nazioni Unite-UNEP (United Nations Environment Programme), IIR (International Institute of Refrigeration), AREA (Air conditioning and Refrigeration European Association), ATF (Associazione Italiana del Tecnici del Freddo) e REI (Renewable Energy Institute) ha riscosso grandissimo apprezzamento da parte degli esperti: la componente virtuale dell’evento ha dato alle Nazioni Unite la possibilità di invitare tutte le maggiori autorità tecniche del mondo a partecipare al Convegno, che ha visto quindi una risposta del pubblico su scala assolutamente globale.
GRANDISSIMO SUCCESSO PER L’EVENTO CARDINE DEL SETTORE DEL FREDDO
Per la prima volta nei suoi oltre quarant’anni di storia, il Convegno Europeo si è svolto in modalità mista: trenta partecipanti hanno preso parte al Convegno in diretta nella sua sede storica, il Politecnico di Milano, mentre la restante e nutrita schiera di Tecnici ed Esperti del Freddo, provenienti da tutto il mondo, ha partecipato da remoto sfruttando la piattaforma Zoom: questo ha garantito non solo grandissima interazione tra i partecipanti, con accesi dibattiti e sessioni di domande e risposte che hanno suscitato grandissimo interesse, ma ha dato inoltre la possibilità ai partecipanti di far sentire la propria voce grazie ai cinque sondaggi proposti (uno per sessione), e seguire la conferenza sia in inglese sia in italiano, grazie al sistema di traduzione simultanea messo a disposizione dei partecipanti.
La scelta di optare per una modalità mista, coniugando evento in presenza e collegamenti in remoto, è stata presa per venire incontro alle disposizioni sanitarie per il contrasto alla pandemia di Covid-19, che è stata inoltre trattata diffusamente nel corso della quinta sessione, dedicata alla Catena del Freddo, forse la componente più complessa e delicata di ogni campagna vaccinale a livello mondiale. Come nota conclusiva, il Direttore Marco Buoni, insieme al fondatore del Centro Studi Galileo, Enrico Buoni, ha annunciato le date della 20° edizione del Convegno, che si svolgerà dall’8 al 9 giugno 2023.
CINQUE SESSIONI, QUARANTATRÉ PRESENTAZIONI
Le cinque sessioni del XIX Convegno Europeo hanno toccato tutti i punti di maggiore interesse attualmente al centro degli attuali dibattiti per il settore HVAC/R, dagli sviluppi tecnologici alla gestione della cold chain, passando per i nuovi refrigeranti, le nuove logiche green e i cambiamenti normativi in atto. In particolar modo, al termine dell’ultima sessione di Domande&Risposte è stato fornito un resoconto completo di quanto emerso nel corso del Convegno, in modo sintetico ma esauriente:
Prima sessione: tecnologie, impianti e componenti
- Le energie rinnovabili saranno essenziali nel corso del processo di decarbonizzazione, con particolare attenzione a energia solare termica, energia solare fotovoltaica e alle pompe di calore
- Molti componenti sono già disponibili per la CO2 e i Refrigeranti a basso GWP, ma è essenziale che Ricerca&Sviluppo vadano avanti senza sosta.
- L’R290 appare in diverse applicazioni di condizionamento dell’aria (a condizione che la normativa EN378 sia soddisfatta), in particolare quando le unità sono esterne agli edifici: molti clienti chiedono questa applicazione.
- I dispositivi di sicurezza (infiammabilità) stanno diventando sempre più importanti nella selezione dei componenti
- Le logiche IOT sono sempre più importanti: la manutenzione remota sarà il futuro, un futuro che la Pandemia ha avvicinato considerevolmente
Seconda Sessione: regolamentazione F-Gas e refrigeranti
- Le opzioni di refrigerante (molecole) sono limitate e presto saranno orientate tutte verso i refrigeranti leggermente o altamente infiammabili, con poche eccezioni
- La CO2 è ormai uno standard per i supermercati, come l’R290 per la refrigerazione commerciale.
- I confronti dell’efficienza energetica e dei consumi energetici tra sistemi di CO2 e A2L nei supermercati sono ancora controversi.
- Le applicazioni nei paesi ad alta temperatura richiedono ancora refrigeranti sintetici a breve/medio termine.
Terza sessione: raffreddamento verde ed efficienza energetica
- Passare alle prestazioni integrate del sistema, rispetto al COP convenzionale, potrebbe essere una buona soluzione
- Le energie rinnovabili saranno sempre più integrate nei sistemi HVAC/R
- Le pompe di calore sono una delle soluzioni per la decarbonizzazione
- L’abbandono di attrezzatura inutilizzata perché obsoleta o inefficiente dovrebbe essere evitato, in favore di corretto smaltimento o meglio ancora di riconversione e nuovo utilizzo
Quarta sessione: regolamentazioni e certificazione
- L’esperienza acquisita dallo sviluppo e dall’aggiornamento della regolamentazione F-Gas dimostra che dobbiamo considerare il settore HVACR contestualizzandolo a edifici ed edilizia
- Il controllo delle perdite deve essere esteso a tutti i refrigeranti
- La sorveglianza del mercato è essenziale per garantire che le normative vengano applicate
- La gestione delle emissioni e la manutenzione delle apparecchiature con una durata prolungata sono fondamentali tanto per l’UE quanto per gli altri paesi.
- Il commercio illegale aumenta le emissioni e riduce i profitti, come hanno evidenziato i sequestri in corso nell’UE.
- La sicurezza è fondamentale per il futuro dell’industria HVAC/R. Deve essere inclusa in regolamenti e standard, oltre che nei programmi di certificazione e formazione.
- In diverse parti del mondo, ci sono ancora barriere e divario tra gli standard HVAC/R e i codici di costruzione, in particolare per quanto concerne le misure antincendio, spesso eccessive.
- È evidente la necessità di condividere le conoscenze su normative, standard e codici con diversi stakeholder.
- È necessario un Emendamento per la certificazione del personale F-Gas così da modificare la definizione di gas fluorurati per includere i gas a effetto serra, aggiungere il rilevamento delle perdite, la matrice delle competenze minime e altro ancora.
Quinta sessione: la Catena del Freddo
- Le misure politiche di contrasto a Covid-19 relative alla catena del freddo includono servizi logistici consentiti e movimentazione dei prodotti durante il blocco, l’organizzazione di corridoi speciali, l’investimento in infrastrutture e un codice di condotta.
- Il vertice delle Nazioni Unite sull’alimentazione del 2021, così come il suo prevertice, possono essere una buona opportunità per innalzare il profilo della catena del freddo e portare l’argomento sul tavolo dei decisori politici.
- I progetti di eliminazione graduale degli HFC nell’ambito del protocollo di Montreal dimostrano di avere un impatto positivo su diversi OSS, obiettivi sostenibili di sviluppo, quando si tratta di applicazioni della catena del freddo.
- Le Associazioni Nazionali giocano un ruolo fondamentale per facilitare la diffusione delle conoscenze e delle pratiche per la selezione di tecnologie sostenibili, la riduzione delle emissioni durante il servizio, la limitazione della perdita di cibo e la massimizzazione delle EE.
- Il controllo della temperatura richiesto per lo stoccaggio e il trasporto dei vaccini richiederà un’attenzione particolare da parte dell’industria della catena del freddo negli anni a venire, con l’aumento della domanda di vaccini a causa della recente pandemia.
- Senza buone pratiche, anche le migliori apparecchiature della catena del freddo non possono garantire la validità dei vaccini. I rapporti dell’OMS mostrano che il 70% dei vaccini deve affrontare diverse sfide nel controllo temporaneo durante lo stoccaggio e il trasporto.
ACCORDO STORICO PER AFRICA ED EUROPA
Al Politecnico di Milano, venerdì 11 giugno è stata inoltre siglata una collaborazione che farà ripartire il Freddo in Africa, favorendo lo sviluppo del continente: al centro, scambio di risorse, formazione e accrescimento delle competenze.
Nel continente africano, la FAO stima che gli alimenti persi in un anno rappresentino all’incirca il 25-30% per i prodotti di origine animale ed il 40-50% per quanto concerne radici, tuberi, frutta e verdura. L’istituto Internazionale del Freddo (IIR) dichiara che, nei paesi in via di sviluppo, il 23% del cibo viene perso per l’assenza di una logistica del freddo destinata alla conservazione degli alimenti. Nel mondo, il 50% del cibo potrebbe durare più a lungo se fosse ben conservato.
In molte zone dell’Africa sub-Sahariana, la Catena del Freddo è oggi del tutto inadeguata, quando non addirittura inesistente, fatta eccezione per alcune industrie che esportano i loro prodotti.
La collaborazione tra AREA (l’associazione che rappresenta tutti i Tecnici del Freddo europei) e U-3ARC (associazione che vede rappresentati tutti gli attori del freddo in Africa) ha radici profonde. L’associazione Pan-africana del Freddo, infatti, è nata ispirandosi proprio all’omologa realtà Europea, riprendendo e adattando l’idea di una grande entità continentale in grado di supportare e promuovere il lavoro dei Tecnici a ogni livello in tutte le Nazioni aderenti e ponendosi come un punto di riferimento fondamentale con il quale le autorità possono interfacciarsi.
L’11 giugno, nella cornice del XIX Convegno Europeo delle Nazioni Unite e del Centro Studi Galileo, primo istituto per la formazione nel settore HVAC/R, i Presidenti Madi Sakandé (U-3ARC) e Marco Buoni (AREA) hanno apposto la firma a un documento storico, che ha segnato l’inizio di un rapporto 2.0 tra il Freddo Europeo e quello Africano.
Il Memorandum of Understanding garantirà grandi benefici a entrambe le associazioni, con l’instaurazione di nuovi rapporti di partnership e scambi di competenze. Questo includerà la mutua disponibilità a presenziare con i propri relatori agli eventi organizzati, a scambiarsi informazioni sulle best practises adottate dai propri Tecnici, a lavorare insieme allo sviluppo di nuovi standard e alla valorizzazione della formazione e dell’accrescimento delle competenze, nonché a collaborare allo sviluppo di logiche green e di risparmio energetico, oltre che alla condivisione delle migliori politiche atte a perseguire il phase down degli HFC ad alto impatto ambientale.
La decisione di procedere con le firme nel corso del XIX Convegno Europeo è stata altamente simbolica: Marco Buoni, oltre a essere Presidente di AREA e Segretario di ATF (Associazione italiana dei Tecnici del Freddo), è anche Direttore Tecnico del Centro Studi Galileo, del quale Madi Sakandé è da anni uno dei docenti più apprezzati, responsabile della sede italiana di Bologna e di numerosi corsi realizzati in Africa, principalmente in Burkina Faso. Alla firma dell’accordo è stato presente anche il Sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi, che negli anni ha collaborato anche a questa unione fra i due presidenti.