LEGAMBIENTE, 10 PROPOSTE AL GOVERNO PER COMBATTERE I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Dieci proposte al Governo italiano per dare una svolta alle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra e dello smog causati dai combustibili fossili. Dieci azioni concrete per combattere i cambiamenti climatici e salvare il futuro del pianeta. È quello che Legambiente propone al Governo Italiano reclamando una risposta autorevole e urgente.
Legambiente chiede una svolta nelle politiche del nostro paese per ridurre le emissioni di gas serra e lo smog causati dai combustibili fossili, come richiesto anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei giorni scorsi. “Non ci sono più alibi e da subito si può partire per ridurre l’uso delle fossili per produrre elettricità, per riscaldare gli edifici, per muovere persone e merci, per le attività produttive – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Le tecnologie alternative già esistono e sono presenti in ogni comune, quello che manca è soltanto una politica coraggiosa del governo nazionale, delle amministrazioni regionali e locali, delle imprese che sia in grado di diffonderle ulteriormente. Non ne sarebbero felici le aziende del petrolio, carbone e gas, ma i polmoni e il portafoglio dei cittadini e la salute del Pianeta ne beneficerebbero in modo evidente“.
Per Legambiente si può intervenire da subito agevolando la fiscalità alle fonti con minori impatti ambientali e all’innovazione, eliminando le barriere non tecnologiche che oggi limitano le fonti rinnovabili e la mobilità sostenibile ed elettrica. Le tecnologie sono già disponibili e già installate su tutto il territorio italiano: il fotovoltaico, l’eolico o il solare termodinamico per produrre energia elettrica; il solare termico, le pompe di calore e il cappotto isolante per riscaldare o raffrescare poco e meglio case e luoghi di lavoro; la trazione elettrica o a biometano da rifiuti per spostarsi in modo più sostenibile. Da queste occorre ripartire.
Di seguito le proposte di Legambiente:
- Cancellare i 16 miliardi di euro all’anno di sussidi diretti e indiretti garantiti ancora oggi alle società petrolifere e innalzare ulteriormente le royalties per le estrazioni di petrolio e gas.
- Trasformare i sussidi all’autotrasporto in incentivi per la riduzione dell’inquinamento e delle emissioni di gas serra prodotti dalla mobilità di persone e merci e per il supporto all’intermodalità con treni e navi.
- Costruire impianti di digestione anaerobica in ogni provincia per produrre biometano, fonte rinnovabile da utilizzare nell’autotrazione o da immettere nella rete del gas con cui cuciniamo in casa o produciamo calore per riscaldare gli edifici.
- Aumentare gli investimenti pubblici per la crescita delle energie rinnovabili.
- Permettere l’autoconsumo e la diffusione delle comunità energetiche rinnovabili.
- Varare una Roadmap della mobilità sostenibile al 2030 e 2050 con l’obiettivo della completa decarbonizzazione (emissioni zero) del settore come previsto da altri paesi.
- Potenziamento del trasporto pubblico locale a partire da quello per i pendolari per diminuire drasticamente il tasso di motorizzazione con l’uscita progressiva delle auto dalle città.
- Rilancio degli investimenti utili per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (con l’istituzione di un fondo a supporto delle spese a cui possono accedere proprietari di immobili ad uso residenziale e non residenziale, aziende dell’edilizia residenziale pubblica), per la creazione di nuove linee metro e tram, piste ciclabili e interventi per adattare le città ai cambiamenti climatici.
- Approvare il disegno di legge Salvamare, promosso dal Ministero dell’Ambiente, per il bando di prodotti in plastica monouso prodotta dal petrolio, in anticipo rispetto alla scadenza della direttiva europea.
- Rendere possibile la circolazione in città dei mezzi di micro mobilità elettrica consentendo agli stessi e alle bici pieghevoli di essere trasportati su tutti i mezzi pubblici.